Treni, comitati pendolari non convocati in Regione: monta la protesta

Minturno Politica

MINTURNO – L’Associazione Pendolari Stazione Minturno Scauri prende atto dell’esaurimento in tutti i sensi della cosiddetta fase di interlocuzione, da noi mai condivisa, che la Regione Lazio, Trenitalia e RFI hanno inteso percorrere durante questi mesi per sostenere un modello di trasporto basato sulla rigida regionalizzazione del servizio con rotture di carico per i pendolari che attraversano le due regioni nelle stazioni di confine (inizialmente la stazione di Minturno Scauri non era in nessun modo considerata parte integrante del trasporto regionale Lazio). “La mancata convocazione delle rappresentanze dei Pendolari, delle Associazioni e delle Amministrazioni locali nella imminenza del cambio del prossimo 11 giugno – si legge in una nota – rende chiaro e palese quanto denunciato e affermato in questi mesi: si è assistito solo ed esclusivamente alla scelta di non voler procedere alla concertazione per trovare soluzioni ai disagi dei pendolari/utenti, che con le loro lotte hanno coinvolto le amministrazioni locali, riportando la stazione di Minturno Scauri nella rete regionale del Lazio e ottenuto una revisione dell’orario del 12 dicembre”.

“Ci riferiamo – prosegue la nota – all’ultimo incontro convocato dalla Regione Lazio il 14/02/17, in cui, dopo aver dichiarato la cessazione delle rotture di carico, La Regione ci ha comunicato l’orario attualmente in vigore. Su tale orario la nostra delegazione, pur acconsentendo alla sua sperimentazione senza rotture di carico, si è riservata di esprimere un parere in base al monitoraggio che sarebbe continuato da parte dei pendolari fino alla convocazione dell’incontro successivo da tenersi prima dell’entrata in vigore dell’orario estivo. In quell’occasione chiedemmo e sostenemmo la concertazione e non la mera comunicazione (perfino tardiva), come metodo di lavoro.

Nel mese di ottobre, quanto si paventava l’entrata in vigore del terribile orario del 12 dicembre, da molte parti ci venne detto che la responsabilità era dovuta anche alle precedenti amministrazioni comunali che non si erano mai presentate alle conferenze dei servizi convocate dalla Regione, di norma in vista del cambio orario inverno-estate. Come mai questo non è avvenuto? Come mai nessun Sindaco o Associazione è stata convocata? Unica giustificazione e che non c’è nessun cambio di orario perché, come scrive l’Assessore Civita, l’orario ha tenuto conto del tavolo permanente con i pendolari e quindi, con la benedizione dei pendolari l’orario sperimentale diventa ordinario (che tecnica i “tecnici”!). Ma chi ha assicurato alla Regione – ingenuamente o dilettantisticamente in buona fede ma anche, in qualche caso, sicuramente in mala fede- la partecipazione ad un tavolo (permanente?) mai istituzionalizzato? Come indicato dalla delegazione del 14 febbraio abbiamo sempre sostenuto di non dare alibi alla regione e di continuare nel monitoraggio per presentarsi in regione dati alla mano quando convocati, salvo, ovviamente, casi di gravi criticità.

Pertanto ribadiamo, ancora una volta, il giudizio sicuramente non positivo dato nel precedente incontro in Regione del 14 febbraio scorso sull’orario in vigore supportati dai reclami fatti dai viaggiatori che indicano ancora la presenza di rotture di carico, superaffollamento di convogli, allungamento eccessivo dei tempi di percorrenza, soppressione dei treni e un servizio non sufficientemente calibrato sugli orari di entrata e uscita dei lavoratori su tutta la linea.
Associazione Pendolari Stazione Minturno Scauri”.