Formia / Zone franche e portualità, il manager Maurizio D’Amico a Barcellona

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FORMIA – Trasferta catalana per il manager formiano Maurizio D’Amico che a Barcellona, in qualità di Segretario Generale dell’Advisory Board della Federazione Mondiale delle Zone Franche e delle Zone Economiche Speciali, ha incontrato la dirigenza della “Zal” (Zonas de Actividades Logisticas) Port de Barcelona. È stata un’esperienza estremamente utile ed apprezzata che ha avuto come filo conduttore quattro fattori principali: porto, zona franca/Zes, piattaforma logistica integrata, formazione professionale a livello universitario in ambito logistico. A tale riguardo, in occasione dell’incontro, oltre ad illustrare lo scenario internazionale in materia ed il fermento evolutivo a livello istituzionale riguardante l’Italia, il dottor D’Amico ha affermato come lo sviluppo mondiale delle Zone Economiche Speciali dipenderà sempre più in futuro soprattutto dalle interconnessioni di questi straordinari strumenti di accelerazione dello sviluppo economico con la filiera composta da porti/retroporti-inland terminals/retroporti e le piattaforme logistiche multimodali.

In quest’ottica è perfettamente coerente con questa argomentazione l’eccellente funzione svolta dalla “Zal Port de Barcelona”, la piattaforma logistica integrata più importante del Mediterraneo. Si tratta di 239 ettari che diventeranno entro due anni, dopo il finanziamento ottenuto dalla BEI, un milione di metri quadrati in grado di ospitare magazzini logistici primari, generatori di 6000 posti di lavoro diretti e 4000 indiretti nell’indotto dei comparti della logistica e dei trasporti. Non è un caso che la “Zal Port de Barcelona” attualmente è ottimamente integrata con la Zona Franca della capitale della Catalogna ed il suo porto e potrebbe fare altrettanto anche nel caso della creazione di una Zona Economica Speciale. Per quanto concerne le interconnessioni viarie il dottor D’Amico ha visionato gli esistenti collegamenti ferroviari e di metropolitana dal centro di Barcellona sino all’interno della Zona Franca e della “Zal” ma anche servizi destinati alle merci, alle imprese e alle persone, quelli riservati ai gruppi internazionali e spagnoli della produzione e della distribuzione.

“Si tratta di un esempio concreto – ha dichiarato il dottor D’Amico – di come coniugando zone franche/Zes, portualità e logistica si possono realizzare sviluppo, benessere e, soprattutto, opportunità di lavoro”.

Saverio Forte