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Formia / L’ex consigliere comunale Gaetano Quercia critico verso l’attuale situazione politica

Formia Politica

FORMIA – L’ex consigliere comunale Gaetano Quercia fa un’analisi dell’attuale situazione politica senza troppi peli sulla lingua, criticando sia l’attuale maggioranza che l’opposizione consiliare.

“Sono trascorsi – dichiara Quercia in una lunga nota – circa tre anni da quando con pensionato distacco ascoltavo con un orecchio l’orchestrina della politica formiana suonare sul Titanic strimpellate canzonette e con l’altro sentivo i dolorosi lamenti di una città frastornata da gossip, veleni, chiacchiere e immobilismo. La mia esortazione d’allora era l’invito indistinto rivolto a tutti gli orchestrali politici ad accantonare i violini, munirsi quantomeno di secchielli e spalare l’acqua, la tanta acqua e…solo per pudore mi limito allo spalare acqua! Cosicchè, alla luce dell’evoluzione dell’ultima crisi comunale, potrebbe sembrare quasi che il mio invito d’allora sia stato in larga parte accolto e che i tanti piromani, improvvisamente diventati pompieri, si siano eretti a eroici e disinteressati salvatori della patria.
Purtroppo, però, “ la soluzione per il bene della città “ con le tante bugie pietose , con le confuse postume giustificazioni, con le penose contraddizioni degli orchestrali di questo grottesco pasticciaccio si sta già infrangendo contro gli scogli di una nausea popolare ambidestra, di un frettoloso accrocco per un fantasioso, improvviso comune percorso e di un equilibro numerico acrobatico con triplo salto mortale delle quaglie.

In contro luce rispetto al nero quadro qui rappresentato, lo sforzo che “l’altra, la verace opposizione” sta compiendo è quello di accreditarsi come unica possibile, legittima alternativa per una sana amministrazione tesa a rimuovere le macerie che negli ultimi cinque si sarebbero accumulate. L’idea vincente che sottende questo sforzo è che siano bastati gli ultimi cinque anni per la purificazione dagli errori dei precedenti anni e che si sia, per il solo fatto di essere stati l’unica vera opposizione, di diritto legittimati a riprendersi le chiavi della città.

In verità ormai non sono più interessato al giochino tra “guelfi e ghibellini formiani “a chi ha prodotto i/o più disastri negli ultimi vent’anni; sono infatti fermamente convinto che TUTTI i protagonisti politici, me in primis compreso, se pur con varia gradualità di responsabilità, insipienza o ignavia siano stati peccatori nei confronti di Formia.

Mi limito, pertanto, ma solo per dovere di sintesi, a richiamare quelli che al momento mi sovvengono tra i più mortali peccati di cui si sono macchiati tutti coloro che hanno fatto politica negli ultimi vent’anni nella nostra città : la fontana di Trevi della pedemontana, il cassetto del piano regolatore, le rovine del Seven Up, il panorama dalla D’Agostino, il porto delle nebbie, le torri della Salid, l’incompiuta penale della colonia Di Donato, il nuovo ospedale da inaugurare, l’affaire multipiano e la Formia sevizi, i debiti fuori bilanci che proliferano come spannocchie ncuraglaite.

In relazione, poi, alla diffusa pratica del “laboratorio analisi della moralità “, suffragata in primis dal primato della propria autoreferenzialità, mi chiedo quale sia il titolo di legittimazione dei tanti giudici censori di destra, di centro, di sinistra, di azzurri cieli di candido civismo o di iperuranie stelle.

Forse perché tutti questi sono improvvisamente rinati dalle bruciate ceneri del passato o forse perché eredi ed emuli della mitica araba fenice dello stemma formiano? Non c’è nuovo, caso mai lavato anche con la candeggina, che non abbia pur sempre una storia! Formia è una città che ha votato a suo tempo monarchia, per decenni in maniera bulgara la D.C., poi a piene mani l’U.D.C. e la P.D.L. prima e il P.D. poi.

Tanto, per doverosa necessità documentale chiarito, da neutrale osservatore ho scoperto che non esiste addetto ai lavori politici che non eserciti nel proprio laboratorio prelievi di dna politica atti a stabilire a suo insindacabile giudizio chi merita, naturalmente insieme con lui ( caso mai sempre dietro di lui) , di amministrare la città e chi invece debba essere messo in castigo, se non pure alla gogna del pubblico disprezzo.

A tutti gli analisti, quindi, evangelicamente ricordo che: “ Chi è senza peccato scagli la prima pietra “ e…di pietre in giro non ne vedo poi tante! Cosicchè per un minimo di onestà intellettuale il primo, doveroso comandamento da cui ripartire è ammettere tutti, ma proprio tutti, gli errori commessi e con umiltà scusarsi nei confronti della città.
Formia ha già un carico troppo pesante di affanni economici, sociali e morali per sobbarcarsi ancora oneri di ulteriori polemiche ed insopportabili veleni ; non so se si è ancora in tempo e se ne si ha la voglia , ma comunque in ogni caso è sempre l’ora giusta per TUTTI INDISTINTAMENTE di ripensare ad un agire politico più sereno e più maturamente proiettato alla soluzione dei tanti, complessi ed impellenti bisogni.

Nessun partito, movimento, gruppo o anche singolo cittadino può oggi sottrarsi ad una chiamata collettiva di corresponsabilità; questa necessaria condizione vale anche per tutti quelli che aspettano come il cinese sulla riva del fiume : la piena è già passata e il tempo dell’attesa è ampiamente scaduto.

Più che alle possibili definizioni per un governo di legislatura di tregua (siano esse definibili “larghe intese”, ”solidarietà cittadina” ,”grossa coalizione”) occorre da subito definire la sostanza, i tempi ed i modi per un sereno confronto ed un costruttivo dialogo.

Ma questa condizione necessaria, non è di per sé anche sufficiente, perché nel metodo occorre stabilire quello che finora è sempre mancato : regole ferree per evitare salti della quaglia degli eletti, controllo politico di candidati e liste, giusto riequilibrio tra il potere del sindaco ed un democratico contrappeso di un comitato di garanzia, stesura con cura e adeguato tempo di un programma-manifesto con l’indicazione delle condivise soluzioni degli storici nodi irrisolti da sottoscrivere con certezza dei tempi di attuazione, in mancanza dei quali si andrebbe tutti definitivamente sputtanati a casa.

Così prospettata la proposta, si capisce fin troppo facilmente che questa potenziale maggioranza consiliare così ampia ed eterogenea, trasversale abbraccio di tutti i partiti e movimenti disponibili a mettersi in gioco, finalmente alla luce del sole e non nelle segrete cupole, può provocare in prima approssimazione facili, superficiali critiche per un’indigeribile marmellata o suscitare risibili, velenosi commenti .

Ma a tutti questi potenziali censori, però, è doveroso replicare che i nodi storici cittadini sono ancora là, che con i mal di pancia ed il ricatto di pochi, a volte anche di uno solo, non si è mai approvato niente, che l’immobilismo formiano avvantaggia sempre chi da altre parti è in movimento, che troppo spesso nell’amministrazione non si è attinto alle migliori energie, ma a quelle più servili o ignave.

Comunque, a scanso di malevoli fraintendimenti, richiamando un pensiero da me già puntualmente in passato chiarito, confermo che la mia campana ha smesso di suonare, le vostre francamente le sento ancora troppo stonate e confuse; Formia merita di più, Formia merita una speranza: donategliela tutti insieme!”