Un momento della manifestazione di protesta a Monte d'Oro

Minturno – Mitilicoltura, il comune passa al contrattacco. L’imprenditore: “Pronto a discutere”

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MINTURNO – Quell’impianto di allevamento delle cozze non s’ha da fare. Il sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli, è stato costretto – suo malgrado – ad alzare la voce per contestare la fattibilità di un progetto che, nel frattempo autorizzato dalla Regione Lazio ad una società di Bacoli, in provincia di Napoli, prevede l’installazione dei filari per la coltivazione dei mitili su uno specchio aqueo di 305mila metri quadrati davanti il promontorio di Monte D’Oro. Il comune ha voluto organizzare un’assemblea pubblica presso la sede di Scauri dell’ente Parco Riviera di Ulisse per annunciare il proprio dissenso ad un progetto che potrebbe risultare devastante non solo sul piano igienico ed ambientale quanto per la già offuscata immagine turistica del territorio. Il sindaco Stefanelli ha chiesto che la Regione, alla luce di una importante legge del 2016, offra la possibilità al comune di esprimere il proprio parere nell’ambito del procedimento di autorizzazione di questi impianti. In quest’ottica la Giunta ha chiesto di acquisire subito pareri di specialisti del settore che certifichino il tipo di impatto che una simile struttura potrebbe provocare sul contesto socio-economico del territorio, sullo stato delle acque e della biodiversità marina, a tutela dei beni archeologici e paesaggistici. Intanto è stato nominato anche un legale, l’avvocato Maurizio Mele, che dovrà supportare l’iter amministrativo del comune, interessato ad ottenere subito la convocazione di una conferenza di servizi
A questa assemblea hanno preso parte tanti i cittadini, operatori economici e i rappresentanti della Confcommercio, dell’ente Parco Riviera di Ulisse e delle associazioni ambientaliste Italia Nostra e Lega Ambiente nonché della Lega Navale, tutti convinti come “le vere ed uniche risorse strategiche e socio-economiche del territorio siano rimasti i beni ambientali e quelli culturali. Il progetto vistato dalla Regione ha insita un’inutilità produttiva e pesanti rischi di deterioramento dell’ecosistema marino e di “inquinamento paesaggistico”.
Confuso in mezzo al pubblico era presente anche uno dei titolari della cooperativa “Alta Marea” di Bacoli che dovrebbe realizzare il progetto. Sentito sul punto in discussione nell’assemblea ha detto di essere pronto a confrontarsi anche in conferenza dei servizi con il comune di Minturno e la Regione Lazio”.