Pesca di frodo alla foce del Garigliano: i pesci portati nel Nord Italia

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SESSA AURUNCA – “Ancora una volta in azione i pescatori di frodo provenienti dal Veneto, stanno letteralmente distruggendo la nostra fauna acquatica, pescando i piccoli pesci per rivenderli al nord, anche questa volta sono andati via indisturbati”. A dichiararlo sono gli attivisti di Big Brother Ambiente di Cellole, che hanno documentato con foto ciò che avviene fin troppo spesso alla foce del Garigliano, sulla sponda campana, ma anche dalla parte opposta, nel territorio comunale di Minturno. Nelle foto sono ritratti due uomini con la rete, che utilizzano uno strumento per fare razzia di piccoli pesci che compromette l’equilibrio della flora marina.

“Questi soggetti stranieri (dall’accento sicuramente romeni) – spiegano gli attivisti – provengono dal Veneto, mentre un terzo (che fa da palo) è a breve distanza vicino al camion. Questi pescatori di frodo vengono periodicamente nel nostro territorio (l’ultima volta il 19 marzo fotografati a Baia Felice), attrezzati con reti speciali e con un camion con a bordo cisterne a temperatura controllata, fanno razzia di avanotti, che sono i piccoli nati dei pesci e di piccole anguille, per poi rivenderli al Nord, in molti casi oltre che a servire a ripopolare i corsi d’acqua finiscono sul tavolo di qualche ristorante e pagati a caro prezzo.

Già in passato sono stati fermati in varie occasioni dalla polizia provinciale, ma, purtroppo, non è servito a niente. Abbiamo avuto per ben due volte la fortuna di ‘beccarli sul fatto’ e per due volte abbiamo chiamato le forze dell’ordine ma il loro ritardo ha permesso a questi soggetti di pescare ed andare via indisturbati.

Sono molto astuti, scelgono orari particolari e si fermano per poco tempo, quanto basta per portar via migliaia di piccoli pesci, spopolando gradualmente i nostri corsi d’acqua. Non credete che questo scempio vada fermato? Altrimenti fra qualche anno nel nostro territorio i pesci si troveranno solo nelle pescherie”.