Minturno / Paolo Rumiz presenta il suo libro “Appia”, il racconto del suo cammino al Teatro Romano

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MINTURNO – Le Giornate europee del Patrimonio 2016 #GEP2016 (24 e il 25 settembre) promosse nel 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea sono dedicate quest’anno al tema della partecipazione al patrimonio nella direzione tracciata, sin dal 2005, dalla Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società, nota come Convenzione di Faro.

Nell’anno dei Cammini, Minturnae ha evidenziato nelle prime domeniche del mese e nella Festa dei Musei, tematiche collegate a due percorsi fondamentali per la colonia romana e per il territorio, dall’antichità al Medioevo: la via d’acqua (il fiume Liris) e la “prima autostrada dell’antichità” (la via Appia).

Paolo Rumiz
Paolo Rumiz

E’ per questo che la sera del 24 settembre, nella stessa suggestiva cornice del Teatro romano di Minturnae e con lo sguardo rivolto all’Appia, dove il 2 luglio era già stato presentato il film documentario di Alessandro Scillitani, “Il cammino dell’Appia Antica”, il giornalista e scrittore Paolo Rumiz presenterà il suo libro “Appia” edito da Feltrinelli. Ospiti all’evento anche l’attrice Veruska Menna e l’archeologo Gianmatteo Matullo dell’Associazione Lestrigonia.

Seguirà un dibattito condotto dai giornalisti Antonio Lepone e Giuseppe Mallozzi, che vedrà coinvolti il Soprintendente Saverio Urciuoli, Giovanna Rita Bellini, Responsabile dell’antica Minturnae e il Sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli.

Durante la presentazione, all’interno del Museo, sono previsti laboratori didattici per bambini a cura degli archeologi dell’Associazione Lestrigonia (su prenotazione).

Paolo Rumiz ha percorso a piedi, con un manipolo di amici, il tracciato di una grande via romana: l’Appia. Lo ha fatto spesso cavando dal silenzio della Storia segmenti cancellati, lo ha fatto ascoltando le voci del passato, lo ha fatto destando la fantasia degli increduli incontrati lungo il viaggio.

E ora ci chiama come un pifferaio magico a seguirlo con le nostre gambe e la nostra immaginazione lungo la Via
Appia – il nostro giubileo, la nostra Santiago di Compostela. Da Orazio ad Antonio Cederna (appassionato difensore
dell’Appia dalle speculazioni edilizie), da Spartaco a Federico II, prende corpo una galleria di personaggi memorabili,
mentre si costeggiano agrumeti e mandorleti, si incontrano le tracce di arabi e normanni e ci si interroga sui misteri
della viabilità italiana, sull’incomprensibile abbandono dei luoghi della memoria. E intanto le donne vestite di nero, i
muretti a secco, la musicalità della lingua anticipano l’ingresso nell’Oriente.

Appia, il libro
Appia, il libro

Al racconto di Rumiz fanno da contrappunto le mappe disegnate da Riccardo Carnovalini, che rielabora e mette
a punto le tracce del percorso: un contributo prezioso e uno strumento utilissimo – considerata l’assenza di segnaletica – per chi volesse seguire le orme di Rumiz e dei suoi compagni di viaggio.

GLI AUTORI:

Paolo Rumiz è giornalista de “la Repubblica” e “Il Piccolo” di Trieste. Con Feltrinelli ha pubblicato,
fra gli altri, La secessione leggera (2001), Tre uomini in bicicletta (con Francesco Altan; 2002), È Oriente (2003), La leggenda dei monti naviganti (2007), Annibale (2008), L’Italia in seconda classe (2009), La cotogna di Istanbul (2010, nuova edizione 2015; Audiolibri “Emons-Feltrinelli”, 2011), Il bene ostinato (2011), la riedizione di Maschere per un massacro (2011), A piedi (2012), Trans Europa Express (2012), Morimondo (2013), Come cavalli che dormono in piedi (2014) e Il Ciclope (2015).

Riccardo Carnovalini, nato a La Spezia nel 1957, cammina e racconta il territorio italiano ed europeo con fotografie e parole dal 1980. Ha compiuto lunghi viaggi a piedi attraverso la penisola e il suo archivio di 250 mila fotografie sul paesaggio italiano (www.paesaggioitaliano.it) rappresenta un punto di riferimento per molte case editrici.

Nella giornata del 24 settembre sarà presentata l’attività di stage – appena avviata – dell’antropologa Silvia Staiano (Università di Bologna), relativa ai resti scheletrici sepolti in alcuni ambienti della domus del teatro, forse appartenuti ad antichi pellegrini.
Il 25 settembre l’Associazione Lestrigonia condurrà i visitatori, e in particolare i bambini, alla scoperta del Castrum Suji (Suio, Castelforte), castello dalla storia affascinante, svelata da recenti scavi archeologici, posto a controllo dell’attraversamento del Liris e della via di pellegrinaggio.

Per info e prenotazioni:
FB: Minturnae Comprensorio archeologico
giovannarita.bellini@beniculturali.it
Associazione culturale Lestrigonia: lestrigonia@email.it oppure 339 221 72 02

(Foto copertina: Gisella Calabrese)