Frosinone / Furto di vasi e fiori, ViviFrosinone si interroga su quanto dura il bene comune in città

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FROSINONE – L’associazione culturale ViviFrosinone ha subito un furto, constatando che è diventata una prassi molto comune in città rubare ciò che è sotto gli occhi di tutti. Per questo motivo lo ha raccontato, con buona dose di ironia ma un filo di amarezza, denunciando un malcostume radicato:

“D’accordo 4 vasi di fiori non sono un insieme indicativo per creare una statistica, tuttavia se ci attestassimo a quanto accaduto – e non è purtroppo detto che ciò non corrisponda a verità – la valutazione da farsi sarebbe quanto mai sconcertante.

fiori2Nel maggio scorso abbiamo messo dei fiori fuori dalla nostra sede. La volontà era quella di dare colore a Via Garibaldi e spronare altri concittadini a fare la stesso, immaginando una via intera fiorire in una sorta di concorrenzialità tra abitanti i quali, però, ci avevano fin da subito avvisato sulla durata che avrebbero avuto fiori e altre suppellettili atti ad abbellire la via.

Non fasciamoci subito la testa, ci siam detti. Una cosa veloce, poco impegnativa, perché se è vero che essere pessimisti non è bello, fare la parte dei fessi lo è ancor meno. Qualche vaso, un po’ di originalità per non cadere nel banale.

Pronti, partenza e via. E così, certo come una vittoria di Bolt sui 100 metri, dopo circa un mese è arrivato il primo furto. Il vaso numero uno, costo di 7 euro, quello – per intenderci – appeso fuori dalla saletta Mariani, sede dell’associazione culturale Alberto Bragaglia che con noi di ViviFrosinone collabora assiduamente.
Scomparso. Andato via. Nemmeno un messaggio d’addio.

Eppure l’acqua ogni giorno, due parole, ci sembrava felice.

Un caso, ci siamo detti. Andiamo avanti e non fasciamoci la testa. Gli altri quattro vasi sono rimasti al loro posto, sembrava quasi sfatata la cattiva reputazione. Eravamo già pronti ad andare dai vicini per dire loro che si erano sbagliati, Frosinone non è così come la disegnano loro.

Lo stavamo per fare. Poi ieri, 22 agosto, la sorpresa. Penduli come rami di salici piangenti, malinconiche come solo certe visioni, i supporti in plastica dei vasi ma senza gli stessi tristemente appesi lungo l’arco dell’entrata della nostra associazione. Anche qui. Non un fiore., né un messaggio. Certo, le nostre piantine erano cresciute. Ma fin tanto da farsi spuntare le gambe?

Scherzi a parte, la domanda è legittima: quanto dura il bene comune a Frosinone? Per darvi una risposta, che di matematico ha ben poco, da quanto abbiamo visto i vasi durano tre mesi. E siamo stati fortunati, ci dicono, quelli al cimitero anche meno, sciogliendo questa nostra società quell’ultimo vincolo sacro che non voleva fosse sottratto niente agli estinti.”