Gaeta / Il consigliere Eduardo Accetta difende l’operato dei carabinieri

Gaeta Politica

GAETA – Il consigliere comunale di Gaeta Eduardo Accetta interviene a difesa dell’operato della caserma dei carabinieri di Gaeta e stigmatizza alcune informazioni fatte circolare attraverso un blog. “L’articolo, che e’ una sorta di “zibaldone” molto variegato – scrive in una nota – tratteggia, secondo lo stile del report giudiziario/scandalistico, alcune vicende che potrebbero essere cosi “testualmente” riassunte:
• le denunce del carabiniere Masi contro i vertici dell’Arma per gli ostruzionismi frapposti alla cattura di esponenti mafiosi;
• il declassamento della locale Compagnia dell’Arma a Tenenza;
• la vicenda relativa a due immobili abusivi stranamente mai sequestrati e due donne denunciate, figlie di un carabiniere in quiscenza, che gode di molteplici conoscenze anche nelle amministrazioni locali;
• le cronache che hanno interessato l’ex assessore all’ambiente Vona denunciato per simulazione di reato, asseritamente vittima di una rapina al solo fine di rientrare da un ingente ammanco di soldi;
• l’operatività della società a responsabilità limitata “The Nice Hand” che si occupa di gestire scommesse on line il cui assetto consta di quattro soci tra i quali l’ex assessore Alessandro Vona, il consigliere comunale Giuseppe Matarazzo e la Yoco srl. Tra i numerosi soci di quest’ultima figura Francesco Cifonelli, imprenditore, di servizi funerari, vittima di ben due attentati subiti dalle sue agenzie funebri a Santi Cosma e Damiano nel giugno del 2015;
• l’intricato universo societario nel quale si muovono il consigliere comunale Giuseppe Matarazzo, entrato nella società The Nice Hand con il suo compagno di partito Vona. Matarazzo “racconta” che nonostante le sue ripetute richieste di conoscere l’andamento finanziario della società avrebbe successivamente scoperto l’enorme buco di circa 160mila euro.
• I collegamenti con la società Minibar 94 srl, che si occupa di sviluppo di programmi e software, gestione di piattaforme internet finalizzate alla gestione di giochi telematici a distanza, che ha sede nello storico Mini Bar 94, nel frattempo diventato appunto anche una ricevitoria Better. L’agenzia dove sarebbe andata in scena la rapina poi rivelatasi un falso inventato da Alessandro Vona.
• Il Mini Bar indicato come il “IL RITROVO DEI CARABINIERI”. In detta agenzia quotidianamente, per diversi anni, hanno passato molto del loro tempo alcuni carabinieri della tenenza di Gaeta. Giocavano diverse decine di euro, per scommesse sul calcio, ma anche basket e altri sport. Insomma erano giocatori. E perché nessuno si è accorto delle ingenti perdite di Vona che ha cercato di recuperare simulando una rapina? Perche’ non si è indagato per capire cosa stesse avvenendo? Uno dei tre militari – di cui si parla- alcuni mesi fa è stato denunciato per false generalità ed esercizio abusivo della professione di taxi a noleggio, e poi trasferito in altra sede.
• Insomma – termina l’articolo-, tante domande rimangono ancora senza risposte.

Le considerazioni della cittadinanza sull’articolo sono state molte e diverse, ma l’opinione più diffusa e risultata essere la scarsa credibilità e stima della locale Arma dei Carabinieri nel tessuto sociale di Gaeta. Addirittura il social locale “Gaeta Spia” parla di “sputtanamento dei Carabinieri”!!!!!!
Intendiamoci, e’ una questione di percezione di un significato che, voglio sperare, sia stato estraneo alla reale intenzione del giornalista. Ma le circostanziate, argomentazioni addotte, quali: “la Compagnia dei carabinieri di Gaeta dal 2014 è stata ridotta a Tenenza e passata sotto il comando della Compagnia di Formia….una decisione figlia di scelte dovute a situazioni che nel corso degli anni sarebbero sfuggite di mano, si sarebbero incancrenite e che ora, anche attraverso delicati trasferimenti, l’Arma prova a traghettare verso una situazione di decoro… IL RITROVO DEI CARABINIERI. La stessa agenzia dove quotidianamente, per diversi anni, hanno passato molto del loro tempo alcuni carabinieri della tenenza di Gaeta….. Insomma erano giocatori…..’’ non allontanano il dubbio che il giornalista non prevedesse, con un minimo di logica e deontologia professionale, quali potessero essere le ricadute negative sull’Arma dei Carabinieri in generale e su quella che opera a Gaeta in particolare. Nel rispetto del lavoro degli investigatori ed inquirenti per attività verosimilmente in corso, il silenzio su tali tematiche era doveroso.
Ma saranno i diretti interessati, se ritengono, a tutelarsi nelle opportune sedi giudiziarie, come già alcuni avrebbero deciso di fare.

Ed allora in qualità di consigliere comunale, in nome e quale portavoce dei concittadini che hanno sostenuto il mio mandato politico, amici e sostenitori, esprimo il mio più fermo e convinto supporto, spirito di ammirazione e gratitudine nei confronti della Benemerita Arma dei Carabinieri, il Comando Tenenza di Gaeta, e le altre Forze di Polizia territoriali, per la costante, ed attenta attività di presidio istituzionale, prevenzione e contrasto al malaffare portata avanti in ambito nazionale, internazionale e locale,nonostante tutte le difficoltà, dovute ai stringenti tagli economici.
Ricordo che il Corpo dell’Arma dei Carabinieri fondato il 13 luglio del 1814, elevato nel 2000 a forza armata autonoma nell’ambito del Ministero della Difesa, nel rapporto Eurispes 2016 torna a crescere con il 74% dei cittadini italiani intervistati che gli accordano la propria fiducia e stima.
Ricordo l’impegno delle donne e uomini dell’Arma che operano nel sud pontino, un territorio connotato da profili di criminalità caratterizzata da pesanti infiltrazioni nell’economia, edilizia e commercio, come avvalorato dalle numerose operazione messe a segno dalle varie Direzioni Distrettuali Antimafia e Forze di Polizia.
Ricordo i valorosissimi Ufficiali Comandanti, Ufficiali, Sottufficiali ed Esecutivi dell’Arma dei Carabinieri che nel tempo hanno espletato il proprio mandato a Gaeta distintisi, in relazione al ruolo e responsabilità ricoperti, per l’attaccamento al servizio, lo spirito di appartenenza alla comunità locale,
Ricordo che taluni Ufficiali, che hanno prestato servizio a Gaeta, sono stati gratificati dall’Amministrazione di appartenenza nel prosieguo della loro carriera con incarichi di vertice all’interno dell’Arma stessa.
Ricordo nel tragico attentato di Nasiriya del 12 novembre 2003 era presente anche un sottufficiale di Gaeta, fortunatamente rimasto illeso Mllo. Luca Piscozzi.
Ricordo le numerosissime operazioni di servizio positivamente concluse dall’Arma dei Carabinieri di Gaeta e del sud pontino nel contrasto alla delinquenza, come la cattura di latitanti pericolosi campani o gli arresti nell’ambito delle indagini DAMASCO ed ANNI 90 (tanto per citare le più recenti) o quelle relative dell’omicidio di Pasquale Piccolo compiuto in località Scissure a Gaeta il 21 luglio 1988, che e’ costato l’ergastolo a Michele Zagaria, reggente dei casalesi, ex primula rossa della mafia di Casal di Principe, condannato, unitamente a Dario De Simone e Vincenzo Zagaria dalla Corte d’Assise di Latina.
Vorrei concludere nel ribadire, come cittadino prima ancora che come Consigliere, la nostra profonda gratitudine nei confronti delle donne e degli uomini dei Carabinieri impegnati, in patria e all’estero, nello svolgimento del proprio dovere, con dedizione, professionalità, senso della solidarietà e spesso a rischio della loro vita. I valori sottesi alla loro missione confermano come l’attività svolta quotidianamente al servizio della collettività sia percepita dai cittadini come essenziale per la loro difesa e la loro sicurezza.
Mettere in crisi tali meriti, adombrando più o meno esplicitamente e pubblicamente il valore di un sistema fondamentale per la vita del Paese, non e’ un’operazione saggia ne’ meritoria. Diffondere dubbi, diffidenze ed ostilità verso apparati che, invece, avrebbero bisogno di piu’ sostegno e vicinanza, proprio perchè traggono forza non solo dalla Legge ma anche dal consenso e riscontro che ricevono dalla comunità che servono.
Non e’ mio compito accertare se quanto riportato nell’articolo sia vero, verosimile o falso, sara’ eventualmente la magistratura a stabilirlo.
Ma, ci si chiede, qual è l’interesse pubblico – sempre funzionale e condizione di legittimità ad un’informazione corretta – nella trattazione giornalistica in questione?
A quale riflessione, stimolo e dibattito pubblico volevano condurre le tematiche disparate, apparentemente sconnesse, riferite a personaggi eterogenei e finanche il giudizio di merito sul servizio prestato da alcuni appartenenti all’Arma dei Carabinieri in questo territorio?”