Minturno / Blitz anticamorra, tre arresti per spaccio di sostante stupefacenti

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MINTURNO – Ha interessato anche il Basso Lazio la brillante operazione anti-camorra portata a termine, dopo due anni di serrate e laboriose indagini, dai Carabinieri della Compagnia di Mondragone, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale anti-mafia di Napoli, di cui Temporeale.info ha dato ampia anticipazione nella giornata di ieri.

In stretta collaborazione con i colleghi della Compagnia di Formia e della Stazione di Minturno sono state notificate tre ordinanze di custodia cautelare ad altrettante persone considerate i referenti del clan camorristico attualmente egemone a Mondragone e lungo il litorale Domiziano, quello riconducibile alle famiglie Gagliardi-Fragnoli e Pagliuca.

Si tratta di Carlo De Rosa, 46 anni, originario di Sant’Agata de Goti, in provincia di Benevento, ma da anni residente presso il complesso delle case popolari di Marina di Minturno, di Franco Buonemani, minturnese di 44 anni, e della compagna Cristina Minniti, di 30 anni, di Cinquefrondi, in provincia di Reggio Calabria, quest’ultima finita agli arresti domiciliari.

Secondo le risultanze investigative cui è giunto un qualificato pool di magistrati – coordinati dal Procuratore Capo di Napoli Giovanni Colangelo, dal Procuratore Aggiunto Giuseppe Borrelli e dall’omologo della Procura di Santa Maria Capua Vetere Antonio D’Amato – gli arrestati facevano sostanzialmente parte di un’organizzazione dedita al traffico e alla vendita di sostanze stupefacenti – cocaina, crack, hashish e marjuana – in alcune piazze dello spaccio dislocate lungo il litorale mondragonese e nei centri del sud-pontino.

Tra i 51 indagati figurano, inoltre, i nomi di due fratelli gemelli di Cassino, di 27 anni, ufficialmente residenti nella città martire ma da anni domiciliati in un centro della provincia di Caserta: sono stati arrestati anche loro per spaccio di droga. L’operazione anti-camorra è stata eseguita per la cronaca, oltre a Mondragone, anche a Napoli, Pavia, Varese e Roma, dove è stata posta fine all’attività criminale delle famiglie Gagliardi-Fragnoli e Pagliuca che, a loro volta, avevano sostituito il potere del vecchio boss Augusto La Torre, rifugiatosi da anni in Scozia, e del suo clan.

Nell’ordinanza di custodia cautelare sono state raggiunte da misure restrittive 12 persone che, nate presso gli ospedali Formia e Gaeta, operavano per lo più a Mondragone.

Saverio Forte