Formia Rifiuti Zero, sullo sciopero forte preoccupazione di “Un’Altra Città”

Formia Politica

FORMIA – Il movimento civico “Un’Altra Città” interviene in merito allo sciopero degli operatori ecologici della Formia Rifiuti Zero.

“Non senza preoccupazione – si legge nella nota – apprendiamo della proclamazione da parte dell’USB (Unione Sindacale di Base) e dei lavoratori e lavoratrici della Formia Rifiuti Zero di una giornata di sciopero per il 19 maggio. Non senza preoccupazione perché le motivazione addotte sono concrete, dettagliate e riguardano la sicurezza e la salute dei lavoratori (“Vengono mandate squadre a tagliere l’erba alle 5;30 del mattino lungo le carreggiate delle strade a scorrimento veloce, senza valutare il pericolo, senza tener conto del transito dei mezzi pesanti, senza tener conto della scarsa illuminazione pubblica, non vengono fornite alle squadre le segnaletiche idonee di prevenzione ecc.ecc..”), la mancanza di una razionale organizzazione del lavoro (“I turni di lavoro vengono definiti ed esposti alle ore 12;00 di ogni giorno. Nell’arco della stessa giornata, gli stessi turni, vengono cambiati più volte senza preavviso ai lavoratori che si trovano il giorno dopo senza zona e attrezzatura per operare!”), l’incremento dei costi del servizio, ecc..

Non senza preoccupazione perché le giuste recriminazioni dei lavoratori vanno a sommarsi alle preoccupazioni/perplessità derivanti dalle violazioni (anche gravi) contestate alla FRZ dalla Commissione per il controllo analogo della società.

Non senza preoccupazione perché risulta che le stesse siano state rappresentate all’Amministrazione Comunale, socio unico della FRZ (“tale azione è legata ai tanti problemi presenti da mesi nel cantiere di Formia, puntualmente denunciati sia alla società che al socio unico, (Amministrazione Comunale di Formia), dal RSU/RLSSA USB del Cantiere e la stessa O.S. e mai presi in considerazione”), SENZA CHE LA STESSA LE ABBIA MINIMAMENTE CONSIDERATE.

Ci domandiamo se non sia il caso che l’Amministrazione cominci a considerare seriamente che quello che viene sventolato come il “fiore all’occhiello … per efficienza, etica e legalità”, potrebbe effettivamente essere “un’azienda completamente assente e che tiene solo alla figura di facciata”.

Anche volendo (per ipotesi) considerare soltanto alcune delle argomentazioni esposte nel comunicato, la corrispondenza di quanto si legge alla realtà dei fatti è un grave campanello d’allarme cui l’Amministrazione non sembra aver dato, e dare (colpevolmente) la debita attenzione, ma che farebbe bene a considerare per il futuro prossimo; e ciò sia a tutela della imprescindibile salute e delle condizioni di lavoro dei dipendenti, sia a tutela del futuro della società, e … della città.

Va da sé la necessità di un repentino, concreto ed autoritario intervento dell’Amministrazione finalizzata a chiedere contezza alla FRZ delle argomentazioni addotte dal sindacato, e delle ragioni di un comportamento così carente e lacunoso sotto il profilo organizzativo, di tutela del valore ineludibile della salute dei lavoratori e dei loro diritti sindacali.

Per l’intanto, con riferimento allo sciopero indetto per il 19/05/2016 è evidente che l’Amministrazione debba urgentemente, avvalendosi del disposto normativo (art. 2, comma 2, L. n. 146/90), nonchè nella sua duplice qualità di socio unico ed Ente Pubblico di riferimento, patrocinare un necessario tentativo preventivo di conciliazione tra i lavoratori e la società al fine di evitare che un giusto mezzo di lotta possa rappresentare esclusivamente un disservizio a danno della cittadinanza.

Tentativo che, previsto nei confronti di servizi pubblici gestiti da soggetti privati, risulta ineludibile ed imprescindibile laddove il servizio essenziale è svolto da una partecipata al 100%. Necessita porre un serio e concreto rimedio nell’immediato, per poi porre basi solide atte ad affrontare con puntualità, organizzazione e lungimiranza il futuro della partecipata, a tutela dei lavoratori, della stessa e della cittadinanza. Ciò volendo far tesoro del passato (anche recente) e cogliere i primi campanelli d’allarme per evitare di sommare alle precedenti nuove piaghe da rimarginare”.