Gaeta / Elezione presidente del consiglio, sel: “presa a schiaffi la politica”

Gaeta Politica

GAETA – La politica presa a schiaffi. E’ un’espressione forte quella usata dal circolo sel di Gaeta. “Nel consiglio comunale del 22 aprile u.s. – commentano gli iscritti in una nota – si è consumata l’ennesima frattura tra la compagine che amministra questa città e il popolo sovrano. Lo spettacolo che la maggioranza ha offerto ai molti cittadini presenti in aula è stato a dir poco indecoroso perché alle continue richieste dell’opposizione di conoscere i nominativi riguardo la scelta del nuovo presidente del consiglio comunale, l’unica risposta è stata un assordante silenzio. Ha destato stupore e rabbia il comportamento del Sindaco, quasi di sfida e di un’irriverenza fuori confine nei confronti dell’opposizione, se non di protervia e arroganza, come ad intendere intendere che l’accordo preso fuori dal consesso civico era solido ed escludeva a prescindere l’opposizione. La minoranza consiliare è stata così trasformata in un corpo estraneo e non quale rappresentante del popolo nell’esercizio del mandato. Nel “teatrino” del consiglio comunale i componenti di maggioranza sembravano semplici figuranti attenti solo ad assecondare i disegni dell’uomo solo al “comando”, incapaci di esprimere un pensiero autonomo. Del resto in quattro anni di consiliatura non vi è mai stato dialogo, confronto e partecipazione ai reali problemi della città. Che dire delle elezioni a presidente del consiglio di Pina Rosato che formalmente siede nella fila dell’opposizione ma di fatto votata dopo lunghe discussioni dalla sola maggioranza con 9 voti. Una farsa tragicomica specchio ineluttabile dell’amministrazione Mitrano che con quest’ultimo atto ha suggellato e certificato il suo modo di intendere la politica, non quella con la P maiuscola, patrimonio costitutivo di Si-SEL. Senza tema di smentite possiamo affermare che l’esperienza di governo legata a questo Sindaco rappresenti una delle pagine peggiori ed oscure della nobile storia di questa città. Il nome di Pina Rosato non è mai stato indicato da chi era deputato a farlo ed alle legittime richieste dell’opposizione di conoscere su chi far convergere il loro voto il Sindaco non ha avuto il coraggio di assumere una pozione trasparente e ha condotto, assecondando un rituale che gli appartiene, il gioco degli equivoci abbastanza palesemente. Mitrano ha continuato a sostenere che la scelta doveva essere di un presidente super partes senza indicare mai il nome, come se volesse giocare a nascondino divertendosi a prendere in giro i rappresentanti del massimo consesso civico. Una figura di garanzia come se queste attribuzioni non fossero già sancite dalle norme. È risultato subito chiaro che alla base delle vacue e futili argomentazioni in merito, vi era un accordo già siglato tra i vertici di Forza Italia e del PD nelle segrete stanze, prendendo così in giro opposizione e cittadini. L’attribuzione di una carica istituzionale così prestigiosa a una donna, cosa da noi sempre auspicata, poteva rappresentare una svolta politica importante anche nella nostra città ma è stata vilipesa e oltraggiata, perché non basata su un progetto politico coerente ma sul peggiore “inciucio”. Del resto questa “unità di intenti” tra il neo presidente del Consiglio Comunale ed il Sindaco affonda nella notte dei tempi e si è rivelato alla prova dei fatti un copione già scritto. C’è poco da stare allegri consigliera Rosato perché con la sua complicità ha importato il modello del governo nazionale anche a Gaeta, mortificando ancor di più l’immagine di un partito e la sua gloriosa storia. Lei è responsabile della disfatta del PD a Gaeta e i suoi elettori nella prossima tornata elettorale se lo ricorderanno e le presenteranno il conto. Ci auguriamo che sia davvero salato, per il bene della città. Speriamo che questo suo comportamento serva quanto meno a svegliare parte del popolo della Sinistra che crede ancora di appartenere al partito che fu di Enrico Berlinguer e della sua grande statura morale, ed oggi, al contrario, assiste stupefatto alla deriva inaugurata da Renzi. Siamo però fiduciosi che il tempo degli inciuci e delle consorterie di palazzo prima o poi terminerà, perché il cittadino è intelligente e ben presto capirà lo squallore dell’ultima chicca amministrativa targata Mitrano-Rosato”.