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Cassino / Con Gside Racing, Uniclam e Oip Motorsport portano l’elettrico italiano in pista

Cassino Eventi Tempo libero

CASSINO – Dai banchi alla pista, a impatto zero. Il progetto di mobilità elettrica GSide lanciato dalla facoltà di Ingegneria dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale va in pista, e con esso l’elettrico italiano entra ufficialmente nel mondo delle corse. La fase operativa sta coinvolgendo oltre 50 studenti nell’iniziativa di portata internazionale, realizzata grazie alla sinergia fra l’Uniclam i suoi partner ufficiali: Officine in Progress – Oip Motorsport (partner di progetto), BAR Engineering (partner tecnico), VROOM (media partner) e Circuito Valle del Liri (partner operativo).gside racing volantino

Protagonisti assoluti i due kart elettrici da competizione, “i primi realizzati a livello europeo, sviluppati – spiega il professore Giuseppe Tomasso, responsabile del progetto – presso il Laboratorio di Automazione Industriale. Il progetto GSide Racing entra finalmente nella fase operativa: sarà in pista il 10 aprile presso il Circuito Valle del Liri ad Arce per i test ufficiali. Gli oltre 50 studenti che hanno aderito al progetto vivranno un primo stage in pista, che prevede delle sessioni tecniche e delle prove di durata e velocità svolte direttamente sul circuito di Arce”.

I test saranno gestiti dallo staff di Officine In Progress, azienda partner di GSide Racing che nel progetto si occupa dello sviluppo dei kart elettrici sfruttando tecniche innovative con l’analisi dati e telemetria messa a punto dal team Oip Motorsport; sul circuito anche i giornalisti di Vroom, la rivista internazionale specializzata di settore. “L’elettrico non permette più improvvisazioni per questo, sia nell’autoriparazione che nel motorsport – spiega Andrea Saccucci, responsabile tecnico e didattica Oip – è necessario essere costantemente formati ed informati sulle innovazioni tecnologiche”.

Per i team degli universitari coinvolti si prospetta una importante occasione di formazione ad alti livelli, che darà loro la possibilità di conoscere tutti i segreti della telemetria. “Grazie a questa attività di analisi – conclude Saccucci – è possibile comprendere e migliorare il comportamento dinamico del veicolo, del motore, del pilota, in quei punti dove i “classici” dati strumentali usati fino ad oggi non riescono ad arrivare”.