Minturno / Maxi inchiesta sugli autovelox: Roberto Lepone rinviato a giudizio

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MINTURNO – Rinviato a giudizio per abuso d’ufficio l’ex assessore Roberto Lepone. Ritorna agli onori della cronaca la maxi inchiesta sugli autovelox del Comune di Minturno, nella quale sono coinvolte anche altre 13 persone: l’ex sindaco Pino Sardelli e gli allora assessori Gianfranco Colacicco, Raffaele Chianese, Massimo Moni, Livio Pentimalli, Fausto La Rocca, Maurizio Faticoni per i fatti del 2008; per il 2010, oltre al sindaco Aristide Galasso anche gli assessori dell’epoca Pino Russo, Fabio Saltarelli, Giovanni Baldascino.

Oltre ai politici, a giudizio sono finiti anche il Comandante della Polizia Municipale Gian Matteo D’Acunto, per il quale è stato stralciato solo il capo di imputazione relativo al sub appalto come per Stazio per sopraggiunta prescrizione, e il Tenente Gustavo De Galizio. I reati contestati sono per abuso di ufficio, mentre per il solo De Galizio falsità materiale.

Riguardo l’avvocato Lepone, assessore durante la giunta Galasso, la sua posizione era stata stralciata per problemi procedurali. Ieri l’ex amministratore, difeso dagli avvocati Luigi Di Mambro e Cristiano Montemagno, ha evidenziato che l’ipotesi di reato è basata su una errata interpretazione dell’articolo 208 del Codice della Strada, che negli ultimi anni è stato modificato e smentito anche da sentenze della Corte Costituzionale e della Corte dei Conti. Ma nonostante ciò, dovrà comunque andare al dibattimento.

La prima udienza del processo è stata fissato per il 15 marzo davanti al Secondo Collegio del Tribunale di Latina, dove compariranno tutti e 14 gli indagati.

I REATI CONTESTATI. Le due amministrazioni comunali Sardelli e Galasso sono accusate di abuso d’ufficio, perché attraverso le delibere di giunta 8/2008, 162/2008 e 170/2010, in violazione dell’articolo 208 del Codice della Strada, alle quali il Comandante D’Acunto aveva apposto il visto di regolarità tecnica, destinavano indebitamente al personale della Polizia municipale parte delle somme riscosse a titolo di pagamento delle sanzioni amministrative, procurando al Comando di Polizia Municipale del Comune di Minturno un ingiusto profitto in danno dei legittimi destinatari delle predette somme.

Le posizioni del Comandante D’Acunto e dell’amministratore Tommaso Stazio sono andate in prescrizione in merito all’altro capo di imputazione, quello relativo all’accusa di aver subappaltato il servizio di stampa e spedizione, mediante servizio postale con raccomandate A/R, i verbali di accertamento delle violazioni al codice della strada alla società “Selecta Hymail”, nel periodo compreso tra il 30 marzo 2007 e il 10 giugno 2010.

Infine, Gustavo De Galizio, accusato di falsità materiale in quanto, in qualità di tenente della Polizia municipale, firmava falsamente i verbali di accertamento e constatazione di violazioni al Codice della strada, in particolare affermava falsamente di essere in servizio nei giorni e negli orari indicati nei verbali. Sono 8 i verbali incriminati, dal 5 marzo 2008 all’11 novembre 2009.

Da notare che due degli imputati figuravano nella passata amministrazione comunale (Colacicco e Saltarelli) e altri tre in consiglio comunale (Chianese, Faticoni e Russo).