L'intervento di Marco Vento

Spigno Saturnia / Gli ex assessori replicano ai consiglieri Karim Tucciarone e Vanni Vento

Politica Spigno Saturnia

SPIGNO SATURNIA – “La pubblicazione della lettera, per la verità poco significativa politicamente e tesa a fornire una visione delle cose niente affatto veritiera, non solo non dà “un ordine logico” al susseguirsi degli avvenimenti che ci ha visti “cacciati” (e sottolineiamo cacciati) dalla carica di assessori, ma rende l’intera vicenda ancora più nebulosa a causa di omissioni, stravaganti interpretazioni e fantasiose immaginazioni utili, forse, solo a chi scrive, al sindaco e suo gruppo politico”. Lo dichiarano in un comunicato i consiglieri comunali di maggioranza ed ex assessori Marco e Raffaele Vento, che replicano alla lettera scritta dai consiglieri Karim Giuseppe Tucciarone e Giovanni Tito Carlo Vento.

“Soffermare l’attenzione sullo stare in ‘piedi’ nel nostro intervento in Consiglio comunale – continua la nota – parlare di “deferenza dovuta alla pubblica assise” come pure enfatizzare i meriti e le lodi rivolte al neo assessore Somma con un pizzico di ironia, è privilegiare la forma rispetto alla sostanza che, poi, è quella che la gente vuole conoscere per capire. Noi amiamo dire le cose per quello che sono: abbiamo ricevuto le proposte nelle quali si invitava uno di noi, Raffaele, a mantenere la carica di assessore con deleghe diverse da quelle precedenti oltre a rimanere vicesindaco e solo qualche delega a Marco.

Abbiamo cercato in ogni modo e in tutte le circostanze di spiegare che non potevamo essere d’accordo ad accettare la nuova composizione della giunta:

a) perché stravolgeva gli accordi preelettorali fondati su precisi equilibri tra i gruppi politici rappresentati nella lista, equilibri che non si reggono su “occasioni”, bensì sul rispetto reciproco tra forze politiche coalizzate e sui patti tra loro concordati che, ancorchè verbali, dovevano essere rispettati;

b) perché nella mancata nomina ad assessore della XVII Comunità montana di Rodolfo Somma noi consiglieri comunali Marco e Raffaele non avevamo responsabilità di voto, in quanto i consiglieri comunali designati presso la Comunità montana (quelli che hanno poi votato per intenderci) erano e sono Rodolfo Somma e Karim Tucciarone cioè rappresentanti del gruppo UDC di Somma;

c) perché nell’anno trascorso come assessori mai vi erano stati contrasti nelle decisioni di giunta, tutte deliberate all’unanimità e così pure in consiglio e nelle riunioni di maggioranza. Dov’è la sorpresa, dunque? E l’inspiegabile? Non vi rendete neppure conto di quanto “coraggio” c’è stato nel contrastare, con argomentazioni motivate e circostanziate, le proposte di cambiamento dei componenti della giunta. Piuttosto il coraggio avrebbe dovuto averlo il sindaco e la sua “scorta” nel dichiarare pubblicamente di volersi, ad ogni costo, liberare di due assessori per loro assai scomodi spiegando in modo chiaro e preciso quali e quanti siano stati gli episodi che l’hanno indotto a sfiduciarli; quali contrasti ci siano stati sul piano operativo della giunta le cui decisioni sono sempre state votate all’unanimità. No, amici dell’UDC ed indipendenti l’indisponibilità di noi assessori Raffaele e Marco non c’entra proprio; così, come già detto, è del tutto marginale politicamente la nostra responsabilità per la mancata nomina ad assessore del la XVII Comunità montana di Rodolfo Somma.

C’entrano invece:

1) la inaccettabile negazione da parte del gruppo UDC degli accordi presi nel corso della formazione della lista dove gli assessori Marco e Raffaele dovevano bilanciare la carica di sindaco e la maggioranza nel consiglio comunale;

2) la mancata nomina di Rodolfo Somma ad assessore della XVII Comunità montana. In primis, il garante di tutto ciò doveva essere il primo cittadino insieme allo stesso Somma. La loro desolante “sconfessione” unitamente alla vostra è stata stupefacente per il nostro gruppo politico.

E’ stato il provvedimento di revoca dalla carica di assessori, o meglio la motivazione posta a base di tale provvedimento che ci ha indotti, da persone serie, a declinare gli inviti ricevuti, dal sindaco. Come si fa ad accettare e condividere incarichi nella nuova giunta e la carica di vicesindaco a Raffaele e deleghe come consigliere a Marco quando un attimo prima il sindaco ha certificato, in modo formale, che è venuta meno la fiducia tra lui delegante e gli assessori Raffaele e Marco delegati per non meglio precisati contrasti?

La fiducia è una cosa seria, non si può perderla un attimo prima per poi recuperarla un secondo dopo. E’ stata una brutta storia ed a scriverla è stato il sindaco e la sua “scorta”. Noi, Raffaele e Marco del gruppo Forza Italia, l’abbiamo subita con dignità politica e personale, ma non possiamo condividere la vostra idea che non c’è stata “nessuna cacciata”.

Noi siamo stati cacciati, perché questa era la volontà del gruppo politico UDC/Indipendenti alla quale si è associato pure il sindaco non essendo riuscito a “domare” la sete di potere dei componenti il gruppo. Una vera prova di forza che ha avuto sicuramente un perdente: un paese intero, Spigno, che solo un anno fa aveva accordato agli ex assessori Marco e Raffaele un consenso notevole, perché vedevano anche in loro la possibilità di rinnovare e cambiare. Equesto l’elettorato proprio non lo meritava!

E lasciate da parte i complimenti e gli ammiccamenti, perché contrastando con la “Cacciata” di cui al provvedimento di revoca da assessori, hanno solo il sapore diuna presa per il c..o, del tutto gratuita”.