Minturno / Ecocar sotto inchiesta, la Dda indaga sull’appalto

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MINTURNO – Occhi puntati nuovamente sulla gestione dei rifiuti a Minturno. Come già abbiamo anticipato ieri su Temporeale.info, nei giorni scorsi la Direzione Distrettuale Antimafia ha acquisito tutta la documentazione riguardante l’appalto temporaneo affidato alla Ecocar, già colpita da un’interdittiva antimafia poi ritirata. Secondo quanto trapela, la Dda sta svolgendo indagini sulla ditta di Roma e ha già richiesto gli atti in tutti i Comuni italiani dove è in servizio (anche nella vicina Gaeta). A Minturno, in particolare, è sotto la lente d’ingradimento il sistema di affidamento dell’incarico e le diverse proroghe che sono seguite, visto che la ditta di Roma sta gestendo il servizio da un anno e in assenza di un appalto definitivo.

La Ecocar era subentrata il 25 maggio 2014 all’Asa, altra ditta con contratto temporaneo che è arrivata dopo la rescissione del contratto con la Ego Eco. Il Comune di Minturno aveva emanato un bando a procedura ristretta invitando soltanto tre ditte. Già qui la Dda avrebbe ravvisato la prima irregolarità, in quanto cinque sarebbero le aziende da invitare in una procedura simile. La seconda anomalia è rappresentata dal fatto che le altre due ditte, Del Prete di Sermoneta e il Csa di Castelforte, non avevano i requisiti per poter partecipare. Per questo, secondo quanto ravviserebbe la Dda, la Ecocar sarebbe stata agevolata, non avendo praticamente rivali nell’aggiudicarsi l’appalto temporaneo di sei mesi, con scadenza 25 novembre, con ribasso al 2,5%.

L’appalto straordinario presentava un importo complessivo a base d’asta pari a 1.522.238,44 euro, iva esclusa, di cui 6.750,55 euro per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso.

“L’appalto – c’era scritto nella lettera di invito – prevede l’affidamento per sei mesi e comunque per il periodo strettamente necessario all’espletamento di una gara d’appalto preordinata all’affidamento per un triennio, del servizio di raccolta differenziata e indifferenziata, dei rifiuti urbani prodotti nel territorio del Comune di Minturno, nonché il trasporto ai siti di trattamento/recupero e/o smaltimento”. Il bando di appalto definitivo ad oggi ancora non è stato pubblicato e si è andati di proroga in proroga. Nel frattempo, è sopraggiunta nel mese di luglio 2014 l’interdittiva antimafia ma il Comune di Minturno ha preferito attendere l’esito del ricorso al Tar anziché avviare le pratiche di scioglimento del contratto. Fortunatamente, poi è stata ritirata.

Ma restano ad oggi i problemi con il nuovo appalto. Sembrava cosa fatta, a gennaio, con la pubblicazione sull’albo pretorio della determina dell’ufficio igiene, propedeutica alla pubblicazione del nuovo bando. E invece, nel mese di marzo è stato tutto annullato, in quanto è stato deciso dalla maggioranza di restringere il periodo da 7 anni a 4 e perché dovevano essere apportate modifiche al fine di tutelare l’Ente in caso di risoluzione del contratto.

Nel frattempo, il consiglio comunale del 4 febbraio ha votato per l’affidamento della gestione del bando dei rifiuti all’Asmel – Associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli Enti Locali. E anche qui un’altra batosta, in quanto lo scorso mese l’Autorità Nazionale AntiCorruzione, presieduta da Raffaele Cantone, ha bocciato l’Asmel, in quanto non ha i requisiti per svolgere nessuna delle sue funzioni e quindi non è legittimata a fornire servizi ai Comuni.

Intanto, il nuovo funzionario, Francesco D’Elia, ha firmato una nuova proroga con la Ecocar, che continua a gestire il servizio senza una procedura regolare, essendo già superato il numero di proroghe che il Comune poteva attivare con la ditta dei rifiuti. Anche su questo aspetto la Dda vuole fare luce.

Infine, prosegue lo stato di agitazione dei 37 operatori ecologici che sono senza stipendio dal 15 giugno, giorno di paga. Nonostante i solleciti, ad oggi la situazione non è cambiata e i sindacati minacciano lo sciopero. E’ stato anche richiesto un incontro con il Prefetto di Latina, Pierluigi Faloni.
Giuseppe Mallozzi