Piero Vigorelli

Ponza / Dissalatore, il sindaco Vigorelli: “Andiamo avanti, tranquilli e determinati”

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PONZA – “Noi andiamo avanti, tranquilli e determinati”. Senza mezzi termini il sindaco di Ponza, Piero Vigorelli, che rimanda al mittente le richieste della delegazione del Movimento 5 Stelle di Formia, che questa mattina si è recata in Comune chiedendo di revocare la delibera del consiglio comunale che ha dato l’ok per il dissalatore sull’isola pontina.

LA NOTA DEL SINDACO
“Stamane – spiega il primo cittadino – ho ricevuto in Comune una delegazione della sezione di Formia del Movimento 5 Stelle. Hanno chiesto al Sindaco di revocare la delibera del Consiglio Comunale che ha dato il via al progetto per realizzare un dissalatore a Ponza. A che titolo? Chi saranno mai? Sono arrivati prevenuti, indisponibili al dialogo, su invito del comitato Rinascita di Ponza che è costituito da persone dalle quali non comprerei un’auto usata. Il sindaco non ha accettato la provocazione e li ha salutati con un sorriso”.

LA REPLICA DI ACQUALATINA
Anche Acqualatina ha detto la sua, rispondendo alle accuse del Movimento 5 Stelle di Formia. “La presa in gestione delle Isole Pontine, essendo le stesse parte dell’Ambito Territoriale Ottimale n.4 – Lazio Meridionale – spiega in una nota il gestore idrico – era già prevista nella Convenzione di Gestione. Affermare che la presa in gestione sia stata decisa ‘all’insaputa di tutti’, dunque, è assolutamente fuori luogo. Acqualatina, in quanto gestore unico del servizio nell’ATO4, è, quindi, tenuta alla gestione degli impianti, al pari di quanto avviene già negli altri Comuni. Ad ogni modo e al fine di scongiurare ulteriori fraintendimenti, si precisa che gli impianti resteranno proprietà del Comune, quindi di proprietà pubblica e che Acqualatina si occuperà della relativa gestione per la durata del contratto di gestione. Sempre a proposito di impianti, come già fatto in altre occasioni, si ricorda che gli utenti non hanno mai pagato alcunché, per i dissalatori, né per il trasporto d’acqua per le Isole. Peraltro, come documentato da atti pubblici e ufficiali, la tariffa applicata da Acqualatina prende in considerazione solo i costi operativi, certificati nei Bilanci societari, e solo gli investimenti realmente effettuati”.

“Per quanto riguarda le ulteriori accuse rivolte alla Società da parte del M5S – si legge ancora nella nota firmata Acqualatina – non riteniamo opportuno controbattere se non, come fatto fino ad oggi, con i risultati dell’impegno di tutti quanti operano in Acqualatina. Risultati tangibili e oggettivi, come gli oltre 178 milioni di euro investiti dal Gestore su tutto il territorio, le migliorie apportate a impianti e reti (come la risoluzione di annose problematiche, Arsenico e non solo), la messa a norma di tutti i depuratori gestiti. La Società conferma la propria disponibilità sui temi di competenza nell’ottica di un miglioramento continui del servizio alla collettività”.

LE PERPLESSITA’ DEI COMITATI E DELL’OPPOSIZIONE CONSILIARE
In merito al dissalatore e ad Acqualatina nelle ultime settimane si sono mossi gli attivisti del Comitato Rinascita per Ponza che hanno espresso perplessità in merito ai consumi energetici, all’impatto ambientale della costruzione del dissalatore, la rete di alimentazione a mare, la concentrazione salina nella zona di mare dove verrà realizzato, la nuova conduttura che collega il dissalatore alla rete attuale, la costruzione del nuovo deposito. Obiezioni anche dalla minoranza, in particolare dal consigliere comunale ed ex sindaco di Ponza Francesco Ferraiuolo, che dichiarato che “la scelta della modalità del rifornimento che incide in maniera significativa sulla vita civile locale appartiene alla cittadinanza di Ponza che ne deve essere coinvolta con un dibattito”. Anzi, l’ex primo cittadino ha proposto anche di procedere con un referendum.

Il sindaco Vigorelli, da parte sua, fa diverse valutazioni a sostegno della bontà della scelta fatta dalla sua amministrazione. Pubblichiamo di seguito i vari punti.

LA BOLLETTA DELL’ACQUA
“La Regione Lazio – spiega Vigorelli – nel marzo 2014 ha chiesto a Ponza e a Ventotene di aderire all’ATO4 e ad Acqualatina, come tutti i Comuni pontini. Da allora è cominciata una lunga trattativa, non ancora conclusa, che riguarda il dissalatore, le fogne, i depuratori e altro.

La trattativa “balla” su oltre 30 milioni di euro di investimenti, cioè lavoro per i ponzesi, cioè ricchezza per Ponza, cioè qualità della vita per tutti, che sarebbe un delitto perdere.
Tuttavia, ai conservatori va di traverso l’idea che, con il dissalatore, Ponza e Ventotene potranno avere la loro acqua dal loro mare.

Loro vogliono le bettoline, vogliono Ponza senz’acqua quando il mare è agitato, adorano le taniche e i bomboloni di riserva. La loro è la filosofia del “tanto peggio, tanto meglio”. Ai conservatori va di traverso anche il fatto che la bolletta di Acqualatina sarà inferiore a quella finora stabilita dal Comune e che costa ai cittadini quasi 800.000 euro l’anno.

Proprio così… La bolletta di Acqualatina sarà inferiore di circa il 30 per cento per le utenze domestiche, e sarà superiore solo per gli esercizi commerciali (dei ponzesi e dei forestieri).
Cioè, per l’acqua di casa i ponzesi pagheranno il 30 % in meno, mentre chi ha un negozio, un pontile o un albergo pagherà di più.

Coloro i quali combattono tutto ciò che il Sindaco sostiene, e sostengono tutto ciò che il Sindaco combatte, hanno avuto un travaso di bile. Hanno la nostra comprensione e la nostra compassione, perché Ponza ha un Sindaco e una Amministrazione che: riduce la bolletta dell’acqua ai ponzesi; porta a casa la sistemazione del depuratore e delle fogne a Le Forna; riduce anche la bolletta della monnezza. Tutto questo è decisamente insopportabile per coloro i quali sono contro l’Amministrazione “a prescindere”. Se ne faranno una ragione”.

I GUASTI DELLA POLITICA
“Per queste e tante altre ragioni – prosegue Vigorelli – sono convinto che a Ponza l’ ideologia e la politica dei partiti debbano star fuori e lontane da queste questioni. Il povero Ferraiuolo aveva lavorato bene per la condotta sottomarina, una trentina di anni fa. Caduto lui, il suo successore Balzano l’ha bocciata. Ha bocciato il lavoro dell’avversario per principio, perché così vuole l’ideologia e vuole la politica.

Vogliamo continuare così? Vogliamo perdere altro tempo, altri soldi, altre opportunità?
Sull’acqua, purtroppo, si è fatta tanta ideologia e tanta politica. Insieme, hanno prodotto un referendum vincente nel 2011.

Ma sapete qual è stato il primo risultato del referendum? E’ stato l’aumento delle tariffe dell’acqua, fra il 6 e l’8 per cento, deciso dall’Aeeg (Autorità per l’energia, il gas e il rifornimento idrico). Le varie associazioni “Acqua Bene Comune”, promotrici del referendum insieme a Sel di Niki Vendola e Di Pietro, hanno fatto ricorso al TAR della Lombardia contro i criteri che hanno portato al rincaro. E hanno perso, con sentenza del 26 marzo 2014. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso. E invece, purtroppo, hanno pianto milioni di italiani, per colpa loro”.

UN MONDO DI DISSALATORI
Guardiamo invece la realtà delle cose:
– Nel mondo ci sono ormai più di 15.000 impianti di desalinizzazione.
– Cresceranno e si moltiplicheranno, perché le risorse naturali non sono eterne
– Il più grande dissalatore, negli Emirati Arabi, produce 300 milioni di metri cubi di acqua l’anno
– Questo impianto sarà surclassato da quello di San Diego, in California, che produrrà 200 milioni di litri al giorno (cioè 10 milioni di docce al giorno)
– L’Australia ha sei megaimpianti, da Melbourne a Sidney, da Adelaide a Perth
– Nelle centinaia di atolli delle Maldive turistiche l’acqua è prodotta solo dai dissalatori
– Nel Mediterraneo ci sono dissalatori in Israele, in Palestina, in Marocco, in Algeria, in Francia, in Spagna, nella ex Jugoslavia… Ovunque.
– Hanno uno o più dissalatori Malta, le Baleari, Cipro, Lipari, Ustica, Linosa, Pantelleria, Lampedusa, Vulcano, Giglio.
– Per le isole i dissalatori sono la soluzione più sicura e più economica.
– Le Tremiti vogliono i dissalatori.
– L’Elba vuole i dissalatori al posto della condotta sottomarina
– Hanno i dissalatori le navi da crociera (che imbarcano anche 3.500 persone, cioè quanto la popolazione di Ponza)
Andate su Internet e scoprirete che molti caicchi e yacht che fanno servizio di noleggio, dalle Seychelles ai Caraibi, dalla Grecia alla Turchia, pubblicizzano di avere un piccolo dissalatore a bordo.

Apriamo bene gli occhi. Quella che vi ho ricordato in sintesi è la realtà. Nel mondo.
Problemi di inquinamento da salamoia in quelle parti del Mediterraneo e del mondo, per colpa dei dissalatori? NO.
Problemi di efficienza energetica per alimentare i dissalatori? NO.
Grazie alle più moderne tecnologie di osmosi inversa, a basso consumo energetico, e grazie anche all’energia solare. Con i dissalatori sono aumentate le condizioni di salute o le malattie? La salute.
L’acqua dissalata arreca problemi all’agricoltura? NO. Solo vantaggi, enormi vantaggi (si irrigano i deserti, che diventano produttivi!)
Nelle grandi capitali o nelle località turistiche, con il dissalatore è aumentata la ricchezza o la povertà? La ricchezza.
Dove si vive di turismo, sono aumentati i turisti o i dissalatori li hanno respinti? Sono aumentati.

“A Ponza prima c’era l’acquedotto dell’impero romano. Poi le piscine di acqua piovana con il capitone come “disinfettante”. Poi le bettoline d’ante guerra. Vogliamo continuare così ?” conclude il sindaco Vigorelli.